
Pensieri che scaturiscono sovente quando si è ispirati da un buon film o da un libro che ci ha stregato per l’intera sua durata, tanto da vedere nel mondo tutto il bene nascosto che affiora fra le sporche e arrugginite sbarre di un cancello.
Ciò che lega l’Amore con il saper donare è legato ad un filo sottile che conduce all’intenzione. Questa frase in realtà è ubriaca di luoghi comuni ma rappresenta la realtà dei fatti, scritta con parole spicciole.
In verità, quando doniamo qualcosa ci aspettiamo un gesto in cambio, che sia esso simbolico o tangibile, anche solo un’attenzione. Ci arrabbiamo però quando questo dono viene minimizzato da una fugace occhiata e riposto all’ombra di uno scaffale polveroso.
Quindi possiamo dire che doniamo per ricevere in cambio amore, ma non quello vero soltanto ciò che crediamo possa farci stare bene e sentirci appagati del gesto.
Nelle ultime settimane di settembre sicuramente tutti abbiamo avuto l’occasione di imbattersi in quei furgoni attrezzati con i tavolini posti davanti l’ingresso e giovani in pettorina rossa. Si trattava certamente della settimana promossa dall’A.D.M.O. per sensibilizzare i cittadini sulla tematica della donazione del midollo osseo. Una pratica assai difficile oggi, spinti sicuramente dalla paura di dover sostenere chissà quale intervento chirurgico o altra diavoleria in corpo. In verità si ha modo di conoscere realmente cosa significa donare.
Spesso e volentieri però non si riesce a trovare il medico giusto che ti permette di avere le informazioni corrette, anzi grazie alla politica dei grandi numeri ciò che per la professione medica rappresenta una missione, in realtà questa diventa semplicemente un’operazione da compiere forzata per ottenere visibilità o peggio crediti ECM. Mettiamo in conto anche la freddezza con cui espongono le informazioni e soprattutto la scarsa pazienza. Ma non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio e di ogni focolare un piromane.
Allontaniamoci dal discorso etico del medico, che al momento si trova ben lontano dal tema, ciò che bisogna approfondire è su tutti quei volontari che gravitano intorno a questo servizio.
“Bianca come il latte, rossa come il sangue” questo è stato il film che maggiormente mi ha ispirato sulla tematica del donare, ma soprattutto mi ha condotto ad una riflessione sul dono inteso ai giorni nostri. Quella linea sottile fra amore giovanile nato fra i banchi di scuola che diventa una battaglia. Rincorrere l’opportunità di migliorare la vita di qualcuno a cui tieni ed alla fine, questa intenzione si trasforma in una possibilità di aiutare a vivere dignitosamente uno sconosciuto/a compatibile.
La mia personale esperienza con l’A.D.M.O. è stata piena di aspettative e di desiderio di mettersi alla prova con qualcosa che sta al di sopra di tutti noi, la vita. Fui molto ostacolato dalla famiglia, che ispirati dai luoghi comuni professati ed imposti dalla comunità parrocchiale, trasformavano il giorno del prelievo per l’iscrizione ai registri come un’attività segreta da nascondere al mondo.
In realtà è proprio così quando doniamo o compiamo un gesto talmente piccolo da apparire così enorme, si deve necessariamente essere egoisti e nascondere ogni qualsiasi intenzione a chi ci sta vicino, per non essere distolti o peggio, influenzati.
Sul sito è facile reperire molte informazioni che annualmente aggiornano in base alle esperienze dei donatori e dei volontari, per poter garantire a tutti l’adeguato sostegno alla volontà di poter fare che un semplice gesto diventi un cambiamento importante per la qualità di vita per chi in quel momento si trova con le spalle al muro.
Sapevo che non ci sarebbero stati rischi, mi sedetti e compilai il questionario conoscitivo. In passato mi fu diagnosticato erroneamente un’anomalia al cuore, che comunicai come è giusto che sia. Dopo il prelievo mi dissero che avrei dovuto perfezionare la registrazione con una visita specialistica andando alla sede presso l’ospedale cittadino per verificare il tipo di anomalia cardiaca. Purtroppo non ci andai perché ero consapevole del fatto che i soggetti affetti da una qualsiasi malformazione o patologia clinica venivano automaticamente scartati.
Dal 2013, anno di uscita del film ispiratore, sono ancora in attesa di una comunicazione.
Soltanto due anni fa a seguito di un incidente, dovetti fare una eco-cardiogramma per il rilascio del certificato medico al fine di poter svolgere attività non agonistica in palestra. Il cardiologo rilasciò il referto dove non veniva menzionata alcuna malformazione ma che confermava lo stato di buona salute.
Alla luce di queste informazioni si riesce a comprendere come l’operato dei grandi numeri di un medico possa diventare deleterio per l’indotto della donazione, che essa sia di sangue, midollo osseo e quanto altro. Questo genera un errore grossolano tanto grande da rendere vana qualsiasi azione attraverso il sostegno della vita altrui con un solo pezzetto del proprio corpo.
Probabilmente è parte dell’esperienza che ci andremo ad affrontare, ma è vero anche che la società di oggi ci ha abituato ad acquistare pacchetti preconfezionati di felicità relativa pronta per essere donata. Solo se veramente possiedi un trasporto viscerale, entra in gioco quella carica emozionale tale da farti cambiare le carte in tavola.
Fondamentalmente amare e donare sono due azioni conseguenti e difficilmente queste possono essere scisse.
Se Ami, il gesto che compi è parte integrante di te e non incontrerai nessuno ostacolo perché l’azione stessa è parte imprescindibile del tuo essere. Non puoi smettere di respirare e vivere allo stesso tempo. Puoi migliorare le tua capacità per controllare la respirazione al fine di vivere meglio la tua esperienza di vita, e perché non dovresti fare altrettanto con l’Amore?
Se vuoi un mondo migliore, comincia a diventare una persona migliore!
Quando dono qualcosa mi sento sempre più felice ed è una sensazione che mi basta, non mi aspetto mai un tornaconto.
Bellissimo il tuo gesto, spero che un giorno il tuo telefono squilli.
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Rivela di te un animo gentile incline alla comprensione. Un dono è anche solo una parola, un sorriso o anche uno sguardo.
Ti ringrazio per il tuo supporto. Anche se ormai sarà quasi impossibile che accada, ma come disse una saggia pubblicità del passato: “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita…”
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Mai dire mai… il tempo stesso è un dono
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Verissimo! 🙂
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