Despacito quando una canzone unisce i popoli (Parte III)

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Dalla seconda parte di questo post sono passati diversi mesi ma vorrei concludere riportando una serie di interpretazioni e adattamenti linguistici di questo brano così versatile tanto da essere suonato e cantato anche nelle sagre di paese con gli strumenti popolari in festa.

FRANCIA
Si tratta di Chloe Stafler una parigina di nascita le cui origini raggiungono gli estremi del pianeta. Sul proprio canale è possibile ascoltare qualche cover in lingua francese delle maggiori hit del momento. Sulla scia di questo progetto è riuscita a farsi conoscere anche dal grande schermo, pubblicando inediti brani da lei scritti e interpretati con un’aria fresca e briosa. Nel suo primo video “A jamais” mostra la sua presenza scenica e la flessibilità artistica che le permetterà sicuramente di oltrepassare i confini francofoni europei per approdare in quelli del nuovo continente. Purtroppo per noi, non avremo modo di poterla ascoltare sulle onde medie a patto che, come per la sua personale interpretazione di un brano popolare partigiano “Bella ciao”, non pubblichi un album totalmente in italiano.

ARMENIA
Questa talentuosa giovane donna Yelena Nikoghosyan artista emergente proveniente dall’Armenia, patria del grande chansonier Charles Aznavour recentemente scomparso, nelle immagini mostra uno spaccato della sua città Yerevan da cui trae ispirazione parte del suo nome d’arte. Audace nell’interpretazione del brano che richiama molto lo stile dei Gypsi King. La sua passione per la musica latina lo evidenzia nel ribaltamento delle parti in quel corteggiamento pressante e suadente della sua chitarra classica, inseguendo e dedicando questa sorta di serenata al suo amore sfuggente. Nonostante questo Paese si trovi vicino il focolaio degli eventi di guerra (vedi Turchia, Siria, Iran ed Iraq) tenta attraverso i suoi video, di portare alla ribalta la pacifica e serena cultura della sua patria d’origine. Un tendere la mano a noi occidentali?!

BRASILE-LIBANO
Luciana Zogbi interpreta in duetto con se stessa inscenando una battle song con il suo alter ego Maria.

Molti dei suoi video la vedono impegnata in cover di brani famosi in coppia fino al debutto col primo video “Could we be” realizzato da Monomidia. Probabilmente la presenza di Maria rappresenta una parte di se, una di nascita e l’altra di origine che combinate riescono a sostentare la fame di vibrazioni che la sua voce necessita per poter comunicare la personale visione del mondo. Non a caso questo brano racchiude tutto ciò nonostante l’artista abbia scelto di interpretarla in lingua originale nella versione anglo-spagnola e non libano-brasiliana.

COREA DEL SUD
Voliamo dall’altra parte del mondo, un paese che in passato è stato oggetto di vessazioni e oppressioni e che oggi si trova a dover fronteggiare il pericolo di invasione da parte della controparte “cattiva”. L’artista si chiama Kim JungHwa in arte Jfla di Seul. Anche lei ha scelta una personale interpretazione del testo in lingua originale e non tradotta che però è d’obbligo sottolineare.

ALBANIA
Torniamo in Europa per ascoltare e apprezzare la voglia di rinascita di questo paese martoriato dai conflitti ideologici dovute alla caduta del comunismo che hanno portato ad interventi umanitari negli anni’90 e che oggi cerca una sua identità. Greta Thaçi in questo video mostra uno spaccato del suo paese di origine. La sua personale interpretazione per le vie medievali di questa meta turistica. Non è dato sapere dove sia stato girato, quello che è noto è la sua capacità saper canalizzare le sonorità della sua cultura in questo brano latino permettendole di poter cantare nelle tre lingue. L’abbandono delle scene dopo è stato causato da un avvenimento bellissimo nella vita di una donna, la nascita della sua prima figlia, quindi non ci resta che gustarci ciò che ha prodotto nella sua breve carriera di cantante.

PALESTINA
Un paese “infestato” dalla guerra etnico-religiosa fra mussulmani ed ebrei che hanno distrutto il concetto di coesistenza pacifica. In questo clima così teso nasce una cantante molto attiva su youtube che realizza cover di diversi brani famosi e hit del momento. Si tratta di Noel Kharman di cui si disconosce la sua carriera artistica ma è ben nota, nella sua pagina, i video delle sue interpretazioni più pregiate. Pregio che sfocia nell’arte del saper mescolare gli stili e le culture, abbracciando un testo così forte e passionale, tipicamente latino, con quello più riservato e sentimentale del mondo arabo. Armonia nei vocalizzi ma soprattutto un mashup eseguito con maestria. Un ponte verso le culture lontane.

Altra versione, altro artista. Alaa Kurdi di cui non si conosce la carriera artistica ma che ha sapientemente adattato un testo ed una trama al contesto del suo Paese.

INGHILTERRA-AFGANISTAN
Difficile quanto mai improbabile trovare una versione in lingua proveniente da questo Paese ma due giovani pionieri ci hanno provato, lontano dalla loro terra. Massih Ahmadzay videomaker e Ahmed Ahmadyar musicista hanno tentato di riadattare questo brano.

LIBANO
Wadji Kassas prova questa avventura di cimentarsi nel riadattamento in lingua realizzando insieme al suo team un’ambientazione nella vita notturna. Particolare il luogo in cui si svolge l’azione, un mercato.

GRECIA
Direzione Peloponneso in una versione in stile mashup interpretata da Sidorella Osmani. Particolare la fusione latina con parti di strofa in greco che richiama in parte l’aspra pronuncia spagnola.

INDONESIA
Due giovani chitarristi che arrangiano dei brani attuali in chiave power metal e death metal. Grizaldi e Meliani, da giovanissimi si cimentano nello studio della chitarra elettrica. Questa versione troviamo chiari riferimenti ai DragonForce gruppo inglese la cui intro richiama proprio l’assolo di uno dei loro cavalli di battaglia. Una versione simpatica ed inusuale per queste latitudini ma che esprimono grande padronanza dello strumento e grande spirito di iniziativa.

MALESIA
In duetto Sheryl Shazwanie Shamsulbahri e Nur Eizaty Shamsulbahri interpretano questa versione in lingua originale nella versione Justin Bieber.

Restiamo in questo Paese dove il trio composto da Sophia Liana Mohamed Sobri, Alvin Chong e Sasha Nichole interpretano in lingua malese la propria versione.

In conclusione, questo brano è stato e rimarrà un pilastro nella musica del panorama mondiale dove ogni Paese ed ogni generazione ha cercato di fare suo migliorandolo, gettando le base per quei ponti tanto ricercati e tanto declamati dalla classe politica che in realtà è ben lontana dai meccanismi semplici della gente comune. Ognuno di questi giovani artisti invece hanno saputo donare parte di essi e della loro cultura nell’etere a testimonianza che tutto si può fare anche nelle ristrettezze e nelle nefandezze dei conflitti interni, basta metterci Amore in quello che si realizza.

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