Mi sono accorto, guardando qualche trasmissione, come l’Amore fosse diventato quasi un argomento di tendenza e allo stesso modo questo venga spesso confuso con altro tipo di sentimento.
Mi ha fatto riflettere soprattutto la versione italiana del format “Il primo amore non si scorda mai” dove una giovane donna va alla ricerca del proprio innamorato quando l’ingenuità dell’adolescenza dichiarava la fine dell’infanzia.
Chi non si è posto questa domanda?!
Eppure la frase di questa giovane donna fa riflettere: “Lui era qui e perché non mi ha mai cercata, mi ha già messa fra i suoi ricordi…”, quindi è così che ci comportiamo. Il passato lo lasciamo nei ricordi anche se questo pone in essere domande lasciate in sospeso, sogni mai realizzati e gesti che rimangono solo nel cuore di chi non ha mai ricevuto risposte, le stesse che anni dopo emergono e irrompono prepotentemente nella vita quotidiana.
Forse, la maggior parte dei viventi ha sanato sempre quelle piccole mancanze o forse non si è mai posta la domanda del perché questa persona oggi non è più nella nostra vita.
In verità, da un punto di vista evolutivo i ricordi spesso rivelano solo la parte magica di un momento vissuto con grande apprensione, tensione e disagio. Spesso ricordiamo le parti più belle, quelle che ancora oggi ci emozionano e dimentichiamo tutte le notti passate a sentirsi inadeguati, a pensare che qualcuno potesse insediare la/il nostra/o amata/o.
Questa trasmissione però è ben lontana dall’essere reale. Mostra il lato sprovveduto delle persone che nonostante la tecnologia e la privacy ormai inesistente, è possibile trovare una persona anche a distanza di chilometri senza muoversi da casa. Tradisce il modo con cui la ragazza dimentica il cognome del proprio ragazzo del passato assicurandosi così la propria comparsa nella trasmissione.
Ma voi sapete cosa fa il vostro primo amore?
Una domanda che mi sono posto in passato, e che poi era diventato quasi una missione ritrovarla. Per dirle cosa poi?!
In verità quando i social non esistevano ed internet era solo per pochi, il telefonino ricopriva una sostanziosa parte del linguaggio che oggi etichetteremo quasi come “preistorico”. Molte ragazze non possedevano ancora un cellulare (una volta si chiamava così) e quindi spesso era una scusa anche per allontanare gli insistenti conquistatori del sabato pomeriggio.
Ma cosa in realtà fa diventare magico un incontro?!
Se riflettessimo attentamente sul ricordo che abbiamo di questo fantomatico primo amore, vedremo una serie di momenti chiave che ruotano attorno a delle idee personali che abbiamo sul romanticismo che si incontrano con quelli dell’altra persona le cui scintille causate da questo “attrito” sono in realtà i ricordi che alimenteranno buona parte della nostra vita presente e futura.
Per diventare però leggendario, deve essere breve ma soprattutto interrompersi bruscamente la cui causa esterna diventerà poi la diaspora dei due individui. Questa distanza spesso fisica altre volte metaforica, genera una sorta di aspettativa e di frustrazione in coloro che la subiscono provocando così il classico ritorno di fiamma quando il secondo e il terzo amore deludono le proprie aspettative.
Sinceramente, noi usiamo il passato come metro di giudizio. Spesso è sempre chi viene lasciato o chi subisce questa interruzione a creare delle aspettative su quella relazione.
Nel mio caso, pur vivendo nella stessa città l’incontro non avveniva mai dopo il periodo della scuola superiore. Solo con l’avvio dei social questa distanza era stata colmata, distanza che nell’attesa occupavo il tempo con scriverci attorno un romanzo e che anche questo poi è rimasto nel dimenticatoio.
Non ho mai chiesto i motivi di questa interruzione eppure avrei potuto farlo, ma nessuno dopo che l’acqua è passata sotto i ponti, mostra sincerità, e come spesso è accaduto si abusa della mancanza di memoria trasformando la frase di rito in una giaculatoria automatica contro coloro che chiedono spiegazioni e con cui non puoi farci proprio nulla se non accettare e reprimere il dubbio.
Quando scopriamo invece che il nostro primo amore si è sposato ed è felice, solo allora sentiamo questa catena cadere e liberarci portandoci alla conclusione che con noi non avrebbe potuto portare a compimento il suo “progetto di vita”.
Non so come siano oggi le regole del primo amore con l’avvento dei social e degli smartphone, sicuramente non mostreranno mai la magia che hanno fatto sognare generazioni passate, forse sarà relegato ad un semplice acronimo posto alla fine dell’ultimo messaggio sul social installato e che sarà stato archiviato nel cloud.
Concretamente, possiamo dire che il ricordo più bello sarà sempre quello vissuto intensamente in un tempo breve ma soprattutto dove i protagonisti si lasciano senza risposte e senza domande, dove i dubbi e le speranze faranno da cornice a quell’opera chiamata Primo Amore.